Biografia
Ho riflettuto a lungo sulle motivazioni che mi pressavano nel desiderio di comunicare quello che ho vissuto e imparato negli ultimi dieci anni, alla scoperta e all'esplorazione, inizialmente di un mondo a me sconosciuto, il modo dell'energia, della psicosomatica, della medicina naturale, il complesso universo dell'interazione fra mente, corpo e spirito e successivamente come tutto ciò fosse strettamente correlato allo stato di salute o ben-essere.
Come tutte le storie si dovrebbe iniziare con C'era una volta... e una descrizione del protagonista:
"ex ufficiale di marina e attualmente perito navale. Nel 2002 scopre il pranic healing e frequenta numerosi stages tenuti da Master Choa Kok Sui. La scoperta dell’energia pranica, dei chakra cambia, il suo modo di relazionarsi con la malattia, non più vista come nemica ma come amica che segnala tutto ciò che non ci fa bene nella nostra vita di relazione e il non ben-essere trae origine dal nostro ego che ci fa immaginare separati da tutti e tutto e l’ombra(tutto ciò che rinneghiamo di noi stessi e che proiettiamo sul nostro prossimo, come difetti di chi si relaziona con noi e che rifiutiamo).
Tali studi lo portano ad appassionarsi alla metamedicina e a Psych-K (Robert M. Williams) e alle discipline olistiche in generale e a iscriversi e frequentare un corso triennale di operatore MdC.
Da tali studi emerge un approccio totalmente diverso verso la malattia la quale viene utilizzata quale rilevatore dell’emozione che ha causato (Tolle Causam) il blocco energetico, tali blocchi che avvengono nei 12 aspetti della vita (tema natale) possono essere sciolti portando a coscienza la causa emozionale e utilizzando terapie dolci per ripristinare il normale flusso di energia sino alla scomparsa del sintomo (malattia).
La presenza di alcuni squilibri energetici lo portano a sperimentare personalmente sulla sua persona questo metodo costituito da consapevolezza (Docere) abbinata all’assunzione di prodotti naturali e terapie dolci energetiche (es fiori di bach, fitoterapia, pranic healing etc.), con risultati sorprendenti".
Appare evidente che il mio back ground non era propriamente New Age ed è evidente che questo non ha importanza quando giunge "la chiamata degli dei"...
…Il sogno… una pianura immensa, piatta, senza alberi, senza rilievi all’orizzonte.
Un sentiero stretto bianco, si snoda attraverso la pianura.
Cielo azzurro, sole abbagliante alto sull’orizzonte.
Percorro il sentiero abbagliato dal sole, scorgo un immenso cane nero alto almeno dieci metri che seduto sbarra il sentiero.
Potrei lasciarlo e aggirare il cane ma sento che non è la soluzione giusta.
Mi avvicino al cane non ringhia, non abbaia è immobile e imponente sicuro della sua forza.
Decido di prenderlo per la coda e di trascinarlo fuori del sentiero… era l’anno 2002… oggi ho piena comprensione che il cane nero altro non era che il mio ego mastodontico nutrito dalla non – conoscenza di me stesso e dalle maschere che avevo dovuto indossare per non entrare in contatto con le ferite della mia anima che bloccavano il mio andare.
Ho dovuto scendere nel mio inferno personale per affrontare i miei mostri.

Inizia così l’avventura che mi ha portato a intraprendere il viaggio più arduo e "pericoloso" della mia vita di ex capitano di lungo corso, un viaggio ancora in corso, un viaggio alla ricerca della mia origine spirituale, un viaggio che passa attraverso il mito della “caduta”: dimenticare l’origine spirituale, identificandosi con la personalità (dal latino “persona” maschera) e il corpo.
In questo viaggio il mio compagno d’avventure è stato il mio corpo fisico che attraverso i suoi disturbi (malattie) mi segnala i blocchi che l’ego frappone sul percorso cha unisce l’uomo fisico all’uomo spirituale perché si realizzino le “nozze sacre” , spirito e materia, maschile e femminile, ying e yang in perfetta armonia, l’uno non esclude l’altra.
“CONOSCI TE STESSO E CONOSCERAI L’UNIVERSO E GLI DEI” frase magica che mi ha affascinato.
Nella nostra vita esistono un insieme di elementi “irritanti” che possono essere fisico, psichico, sociale, mentale etc. che agiscono sull’organismo, che divenutone consapevole, attraverso la coscienza, attiva una risposta per eliminarlo.
Ad es. stress acuto eliminabile: la radio che suona ci disturba, ci alziamo e la spegniamo o abbassiamo il volume;
stress cronico (difficoltà ad eliminarlo) il nostro collega di ufficio ci è antipatico o ci irrita, dal punto di vista biologico o animalesco saremmo portati ad eliminarlo ma non possiamo (regole sociali, morali, religiose etc.).
Pertanto questo stato psicofisico che possiamo definire con l’emozione della rabbia, dell’astio verso questa persona, non potendosi manifestare liberamente, si esprime come blocco energetico che può coinvolgere organi fegato (rabbia), cistifellea (nostra immagine, rispetto per noi stessi, aspettative), stomaco (elaborazione "digerire ciò che viviamo"), infiammazione della gola /tonsille infiammate (rabbia non verbalizzata etc).
Che fare? Perché il nostro collega ci è antipatico? Es. perché vuole avere sempre ragione. Attraverso un test di radiestesia/test muscolare possiamo verificare se per caso il voler avere sempre ragione è una nostra caratteristica che neghiamo di noi stessi e proiettiamo sul nostro collega.
La caratteristica negata costituisce “l’ombra” la parte oscura di noi stessi che a sua volta insieme ad altri elementi và a costituire il nostro “bambino egoico” il pilota invisibile della nostra vita di relazione, la causa di tutti i nostri malanni.
Il serbatoio delle emozioni da cui trae origine la maggior parte degli squilibri energetici sono l’addome (secondo cervello) e zona pelvica (fegato, cistifellea, pancreas, stomaco gran parte dell’intestino, reni, surrenali, vescica, utero, ovaie e testicoli) ricordiamo alcuni squilibri energetici legati a quest’area: epatiti;ulcere; calcolosi dei reni e cistifellea; pancreatiti; coliti; cisti; tumori ; etc.
Possono esprimersi anche nella parte alta del corpo ad es. la cervicale infiammazione delle vertebre cervicali , di massima ho potuto verificare che trova origine nella cistifellea rotazione della testa verso destra o sinistra, vescica rotazione verso l’alto o verso il basso. Tutte le volte che non riusciamo a dire di no o di si perché temiamo di non essere accettati se esprimiamo i nostri veri sentimenti.
E’ mia opinione, suffragata dalla quotidiana verifica, che ogni evento che investe il nostro corpo trae origine da un evento emozionale, nell’addome, le emozioni più primitive (paura e rabbia) si esprimono con un linguaggio somatico, non avendo trovato scarico attraverso un “comportamento” della nostra parte superiore del corpo (azione e linguaggio).
Es. qualcuno o qualcosa ci causa paura, istintivamente o sentiamo di fuggire o di attaccare, nel caso fossimo impossibilitati a fare ciò somatizziamo la paura che può dar luogo nel tempo, a una calcolosi, o in tempi brevi a una lombalgia con relativa sciatalgia, la lateralità (lato destro o sinistro del corpo) su cui si evidenziano squlibri energetici ci informano se trattasi di problematica legata a un fatto prettamente emozionale o materiale.
Bambini che fanno la pipì a letto esprimono in questo modo la loro paura ad es. del papà o del maestro, tale paura nel sonno è fuori controllo e normalmente avviene sognando o di una fontana, l’inconscio in questo modo provvede a liberare il corpo dell’eccesso di emozione (acqua).
Ogni blocco che mettiamo per controllare ciò che consideriamo negativo, si traduce in un blocco generale che rallenta la circolazione dell’energia in generale, con diminuzione della vitalità e squilibri energetici legati al tipo di emozione.
Posso affermare che il nostro ben – essere o non ben – essere da adulti ha radici nei nostri primi anni di vita e principalmente nel rapporto comunicativo madre figlio in quanto il bambino attraverso il suo pianto esprime il bisogno non solo di cibo ma di carezze, di affetto, in sintesi di un profondo scambio emotivo con la madre.
Se la madre saprà rispondere empaticamente a tali necessità del bambino traendone a sua volta piacere e gratificazione, ci troveremo in presenza di un bambino equilibrato e in buona relazione comunicativa con l’ambiente e quindi in un futuro adulto equilibrato e in buon rapporto innanzi tutto con se stesso e conseguentemente con il mondo in cui vive.
Come tutte le storie si dovrebbe iniziare con C'era una volta... e una descrizione del protagonista:
"ex ufficiale di marina e attualmente perito navale. Nel 2002 scopre il pranic healing e frequenta numerosi stages tenuti da Master Choa Kok Sui. La scoperta dell’energia pranica, dei chakra cambia, il suo modo di relazionarsi con la malattia, non più vista come nemica ma come amica che segnala tutto ciò che non ci fa bene nella nostra vita di relazione e il non ben-essere trae origine dal nostro ego che ci fa immaginare separati da tutti e tutto e l’ombra(tutto ciò che rinneghiamo di noi stessi e che proiettiamo sul nostro prossimo, come difetti di chi si relaziona con noi e che rifiutiamo).
Tali studi lo portano ad appassionarsi alla metamedicina e a Psych-K (Robert M. Williams) e alle discipline olistiche in generale e a iscriversi e frequentare un corso triennale di operatore MdC.
Da tali studi emerge un approccio totalmente diverso verso la malattia la quale viene utilizzata quale rilevatore dell’emozione che ha causato (Tolle Causam) il blocco energetico, tali blocchi che avvengono nei 12 aspetti della vita (tema natale) possono essere sciolti portando a coscienza la causa emozionale e utilizzando terapie dolci per ripristinare il normale flusso di energia sino alla scomparsa del sintomo (malattia).
La presenza di alcuni squilibri energetici lo portano a sperimentare personalmente sulla sua persona questo metodo costituito da consapevolezza (Docere) abbinata all’assunzione di prodotti naturali e terapie dolci energetiche (es fiori di bach, fitoterapia, pranic healing etc.), con risultati sorprendenti".
Appare evidente che il mio back ground non era propriamente New Age ed è evidente che questo non ha importanza quando giunge "la chiamata degli dei"...
…Il sogno… una pianura immensa, piatta, senza alberi, senza rilievi all’orizzonte.
Un sentiero stretto bianco, si snoda attraverso la pianura.
Cielo azzurro, sole abbagliante alto sull’orizzonte.
Percorro il sentiero abbagliato dal sole, scorgo un immenso cane nero alto almeno dieci metri che seduto sbarra il sentiero.
Potrei lasciarlo e aggirare il cane ma sento che non è la soluzione giusta.
Mi avvicino al cane non ringhia, non abbaia è immobile e imponente sicuro della sua forza.
Decido di prenderlo per la coda e di trascinarlo fuori del sentiero… era l’anno 2002… oggi ho piena comprensione che il cane nero altro non era che il mio ego mastodontico nutrito dalla non – conoscenza di me stesso e dalle maschere che avevo dovuto indossare per non entrare in contatto con le ferite della mia anima che bloccavano il mio andare.
Ho dovuto scendere nel mio inferno personale per affrontare i miei mostri.

Inizia così l’avventura che mi ha portato a intraprendere il viaggio più arduo e "pericoloso" della mia vita di ex capitano di lungo corso, un viaggio ancora in corso, un viaggio alla ricerca della mia origine spirituale, un viaggio che passa attraverso il mito della “caduta”: dimenticare l’origine spirituale, identificandosi con la personalità (dal latino “persona” maschera) e il corpo.
In questo viaggio il mio compagno d’avventure è stato il mio corpo fisico che attraverso i suoi disturbi (malattie) mi segnala i blocchi che l’ego frappone sul percorso cha unisce l’uomo fisico all’uomo spirituale perché si realizzino le “nozze sacre” , spirito e materia, maschile e femminile, ying e yang in perfetta armonia, l’uno non esclude l’altra.
“CONOSCI TE STESSO E CONOSCERAI L’UNIVERSO E GLI DEI” frase magica che mi ha affascinato.
Nella nostra vita esistono un insieme di elementi “irritanti” che possono essere fisico, psichico, sociale, mentale etc. che agiscono sull’organismo, che divenutone consapevole, attraverso la coscienza, attiva una risposta per eliminarlo.
Ad es. stress acuto eliminabile: la radio che suona ci disturba, ci alziamo e la spegniamo o abbassiamo il volume;
stress cronico (difficoltà ad eliminarlo) il nostro collega di ufficio ci è antipatico o ci irrita, dal punto di vista biologico o animalesco saremmo portati ad eliminarlo ma non possiamo (regole sociali, morali, religiose etc.).
Pertanto questo stato psicofisico che possiamo definire con l’emozione della rabbia, dell’astio verso questa persona, non potendosi manifestare liberamente, si esprime come blocco energetico che può coinvolgere organi fegato (rabbia), cistifellea (nostra immagine, rispetto per noi stessi, aspettative), stomaco (elaborazione "digerire ciò che viviamo"), infiammazione della gola /tonsille infiammate (rabbia non verbalizzata etc).
Che fare? Perché il nostro collega ci è antipatico? Es. perché vuole avere sempre ragione. Attraverso un test di radiestesia/test muscolare possiamo verificare se per caso il voler avere sempre ragione è una nostra caratteristica che neghiamo di noi stessi e proiettiamo sul nostro collega.
La caratteristica negata costituisce “l’ombra” la parte oscura di noi stessi che a sua volta insieme ad altri elementi và a costituire il nostro “bambino egoico” il pilota invisibile della nostra vita di relazione, la causa di tutti i nostri malanni.
Il serbatoio delle emozioni da cui trae origine la maggior parte degli squilibri energetici sono l’addome (secondo cervello) e zona pelvica (fegato, cistifellea, pancreas, stomaco gran parte dell’intestino, reni, surrenali, vescica, utero, ovaie e testicoli) ricordiamo alcuni squilibri energetici legati a quest’area: epatiti;ulcere; calcolosi dei reni e cistifellea; pancreatiti; coliti; cisti; tumori ; etc.
Possono esprimersi anche nella parte alta del corpo ad es. la cervicale infiammazione delle vertebre cervicali , di massima ho potuto verificare che trova origine nella cistifellea rotazione della testa verso destra o sinistra, vescica rotazione verso l’alto o verso il basso. Tutte le volte che non riusciamo a dire di no o di si perché temiamo di non essere accettati se esprimiamo i nostri veri sentimenti.
E’ mia opinione, suffragata dalla quotidiana verifica, che ogni evento che investe il nostro corpo trae origine da un evento emozionale, nell’addome, le emozioni più primitive (paura e rabbia) si esprimono con un linguaggio somatico, non avendo trovato scarico attraverso un “comportamento” della nostra parte superiore del corpo (azione e linguaggio).
Es. qualcuno o qualcosa ci causa paura, istintivamente o sentiamo di fuggire o di attaccare, nel caso fossimo impossibilitati a fare ciò somatizziamo la paura che può dar luogo nel tempo, a una calcolosi, o in tempi brevi a una lombalgia con relativa sciatalgia, la lateralità (lato destro o sinistro del corpo) su cui si evidenziano squlibri energetici ci informano se trattasi di problematica legata a un fatto prettamente emozionale o materiale.
Bambini che fanno la pipì a letto esprimono in questo modo la loro paura ad es. del papà o del maestro, tale paura nel sonno è fuori controllo e normalmente avviene sognando o di una fontana, l’inconscio in questo modo provvede a liberare il corpo dell’eccesso di emozione (acqua).
Ogni blocco che mettiamo per controllare ciò che consideriamo negativo, si traduce in un blocco generale che rallenta la circolazione dell’energia in generale, con diminuzione della vitalità e squilibri energetici legati al tipo di emozione.
Posso affermare che il nostro ben – essere o non ben – essere da adulti ha radici nei nostri primi anni di vita e principalmente nel rapporto comunicativo madre figlio in quanto il bambino attraverso il suo pianto esprime il bisogno non solo di cibo ma di carezze, di affetto, in sintesi di un profondo scambio emotivo con la madre.
Se la madre saprà rispondere empaticamente a tali necessità del bambino traendone a sua volta piacere e gratificazione, ci troveremo in presenza di un bambino equilibrato e in buona relazione comunicativa con l’ambiente e quindi in un futuro adulto equilibrato e in buon rapporto innanzi tutto con se stesso e conseguentemente con il mondo in cui vive.